17.08.2017
E’ pensiero comune far risalire la birra ai popoli del Nord e al Medioevo, ma in realtà la birra nasce 5.000 anni prima di Cristo in Mesopotamia.
In Italia, i primi a produrre e a bere birra furono gli Etruschi e successivamente anche i Romani apprezzarono quella bionda bevanda tanto amata dai Galli e dai Celti.
Dal Medioevo in avanti la produzione di birra si sposta anche nei monasteri e sono proprio i monaci del Nord Europa che utilizzano per primi il luppolo, oggi universalmente riconosciuto come ingrediente indispensabile per ottenere una buona birra.
La birra è tipicamente costituita da quattro ingredienti:
La birra è una bevanda naturale, alla quale non vengono aggiunti coloranti e neppure conservanti.
L’acqua è l’elemento principale della birra nella quale sono disciolti minerali utili come il potassio, il magnesio e microelementi come lo zinco, il selenio, il cloro e ancora vitamine idrosolubili come la B2, la B3 e i folati.
Vi si possono inoltre trovare, in quantità variabile secondo la diversa tipologia di birra, alcuni aminoacidi, carboidrati come le destrine e il maltosio e anche fibra. Merita attenzione anche la presenza di sostanze antiossidanti come i composti fenolici.
Va sottolineato che si tratta di una bevanda che contiene alcol, anche se in bassa concentrazione (3-5 grammi/100 cc), il quale ha un potere energetico equivalente a 7 kcal/grammo.
Ciononostante la birra è una bevanda moderatamente energetica, infatti 100 g di birra forniscono 34- 42 Kcal; tale apporto energetico risulta essere inferiore alla gran parte delle bevande a base di frutta e alle altre bevande alcoliche.
La birra trova quindi la sua collocazione ideale all’interno di un pasto, perché il suo gusto aromatico e leggermente amaro stimola l’appetito e migliora la digestione, così come la schiuma, che stimola la secrezione gastrica potenziando il suo effetto digestivo.
Ovviamente stiamo parlando di una bevanda alcolica, che va quindi consumata con moderazione!
Da buon inglese, William Shakespeare era un grande amante della birra, tanto da definirla “un pasto da re” nella sua tragicommedia “Il racconto d’Inverno”.
Ma la birra non è solo una fresca bevanda da gustare in un boccale: in cucina può riservare piacevoli sorprese e può essere impiegata dall’antipasto al dolce.
Insieme a spezie ed erbe aromatiche, è indicata per marinare e cuocere le carni, ma allo stesso tempo può essere d’aiuto nello sfumare e insaporire un semplice risotto.
La birra inoltre rende leggere le varie pastelle per frittura e conferisce morbidezza, fluidità e note aromatiche alle salse.
La birra va conservata per breve tempo, a temperatura compresa fra i 10° e i 20 °C, in clima asciutto, in penombra, in bottiglie di vetro, lontano da odori fastidiosi e intensi.
Al momento del consumo, andrà poi sorseggiata fresca e non gelata: in particolare, la temperatura di servizio ideale per la birra chiara è di 7°-10°C; per le birre scure di 10°-12°C; per le birre molto alcoliche di 15°-20 °C.
Se la birra accompagna il pasto, va tenuto presente che i cibi delicati, come gli antipasti magri o i formaggi freschi, andranno abbinati a birre chiare, mentre i piatti più saporiti, come i salumi o le carni rosse, andranno accostati a birre scure.
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