06.03.2017
Originaria del Nord Africa, la barbabietola (Beta Vulgaris) si diffuse in Europa intorno al VI secolo. Appartiene alla stessa famiglia degli spinaci (le Chenopodiaceae) e inizialmente se ne consumavano solo le foglie. Solo più tardi, si scoprì la gradevolezza dalla radice di una specifica varietà di barbabietola, quella rossa appunto, distinta dalla più nota barbabietola da zucchero e dalla barbabietola bianca, usata come formaggio.
In Italia oggi è coltivata principalmente nell’area della Val Padana e commercializzata soprattutto già cotta a vapore o al forno, cotture che ne esaltano il gusto e la dolcezza: la cottura in forno, in particolare, asciuga maggiormente e accentua la concentrazione degli zuccheri che contiene, acquistando un leggero aroma caramellato. Si possono trovare sul mercato in comode confezioni sottovuoto che devono riportare la data di scadenza.
La barbabietola rossa, inconfondibile nel suo rosso/bordeaux intenso, si caratterizza per il suo sapore dolce e “terroso” che contrasta in modo armonico con preparazioni sapide ma che si coniuga perfettamente anche con preparazioni dolci.
Se si acquistano barbabietole fresche:
Se si cuociono o acquistano già cotte:
Occorre infine ricordare che la barbabietola contiene un pigmento dal forte potere colorante (è infatti utilizzato come colorante naturale): per evitare di macchiarsi le mani in fase di preparazione si possono indossare dei guanti monouso oppure strofinarle con un poco di limone se acchiate.
Su Cookidoo ® potrai trovare ricette per tutti i gusti e per tutte le occasioni, dagli gnocchi di ricotta e barbabietola all’hummus di barbabietola vegan!